09/07/18

Stanno per finire i mondiali di calcio... dove le sorprese non son state d'intralcio!


La Voce della polvere

Numero  017 – anno 2018    
Foglio e/o striscia con uscita “ballerina” senza “se” e senza “ma”…   di   M. Nove
Titolo: mondiali di calcio 2018


 Mondiali di calcio 2018. Siamo arrivati alle semifinali e con sorpresa tutte e quattro le nazionali sono europee. Con giocatori di varie razze, colori e Stati, con pace per i sostenitori dei muri, recinti e fili spinati alle frontiere. Un calcio multietnico, a proposito non ho mai sentito dei “giocatori” dire che i migranti gli rubano il lavoro. Perché? Forse perché chi viene dal mare invade, non solo le spiagge ma anche le fabbriche che speculatori “nostrani” hanno spostato all’estero? Loro non ci rubano il lavoro? Bando alle polemiche parliamo di calcio, quello giocato. Questo mondiale ha fatto intravedere una pagina nuova per il pallone: non esistono più squadre forti e totalitarie nei risultati. Tranne in qualche campionato sfalsato dalle molte decisioni nel campo. Le nazionali si equilibrano e finalmente i risultati sono incerti come deve essere un incontro onesto e leale. Già nella fase di qualificazione c’erano state le avvisaglie, basta ricordare l’Italia e l’Olanda, per non andare tanto lontano, che non hanno vinto il biglietto per la Russia. Poi con le eliminazioni di certe squadre, indicate come possibili vincitrici. E se vogliamo essere cattivi forse in semifinale potevano esserci altre squadre, alcune africane e per lo meno una sudamericana, non quella titolata l’altra, se non fosse per certe prese di posizione a favore delle nazionali più prestigiose. Specie nel fair play, i famigerati cartellini gialli abbondanti contro certi Paesi. Per il prossimo mondiale è meglio studiarla meglio questa scelta. Giusta ma solo se esercita con equità. Se ci fate caso nel primo tempo di falli cattivi, tattici e di nervosismo sene fanno pochi. Nella ripresa, causa la stanchezza o la rabbia per un risultato che non viene, i cartellini aumentano a dismisura e gli arbitri, il mondo è mondo ovunque, hanno sempre un occhio di riguardo per i campioni e le loro squadre. Avranno in mente il business? Fatto sta che siamo alle semifinali e chi vince potrà giocarsi la vittoria nella finale. Vorrei che passasse la prassi di evitare la finalina del terzo e quarto posto. Fate come nel tennis i semifinalisti che hanno perso risultano  tutti al terzo posto con ugual premio. Ma dai che assurdità farsi un “fondello così” per arrivare quarti. Una presa in giro. Per i primi due che vinca il… migliore. L’altro di conseguenza è forse il peggiore? Lo so che in ogni gara, competizione o partita ci deve essere un vincitore e un perdente. Chi perde però non è peggiore di chi vince e quest’ultimo non è migliore di chi perde. Se fosse così vuol dire che una squadra peggiore è riuscita ad arrivare alla fine e tutte le altre allora cosa sono, delle “ciofeche”? Smettiamola con certi titoli e paroloni e diciamo solo che uno ha vinto e l’altro ha perso. E facciamo il “terzo tempo” anche per il calcio mettendo di mezzo anche il pubblico sugli spalti. Che sia una festa per tutti. Ricordate quando da piccoli si giocava in ogni posto possibile, una piazzetta, uno slargo della strada, nei viali o nei cortili di qualche amico contadino. Bastava avere un pallone, pesante altro che quelli di adesso, per i pali bastavano maglie, borse, o altro che si trovava per strada. Poi i più forti si dividono e sceglievano gli altri componenti e poi via. Si giocava fino a che il proprietario della palla se ne andava a casa, oppure all’arrivo dei vigili o di qualche ragazza. In tutto questo la cosa meno importante era la vittoria e lo stesso spirito l’abbiamo tenuto sul campo della squadra del Paese e nei vari tornei, una volta molto intensi e frequenti. Godiamoci queste ultime partite e poi in vacanza da quel gioco magnifico che è il calcio. Magnifico ma molto invadente e alla lunga noioso. Dopo il “tempo” l’argomento più discusso è il calcio. Basta, riposiamoci. Meditate! 

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