25/04/18

Molti gridano di liberarci dalla liberazione... senza capire che senza si cade nella disperazione!

La Voce della polvere
Num° 010 / 02     
Titolo:   25 aprile 1945                                                                                                                        
   Il 25 aprile non è solo una data storica e rievocativa ma essenzialmente è la “base” su cui si è formato e sorretto una Nazione. Tante conquiste, in tutti i campi del vivere quotidiano e culturale, arrivano da quella data. Se non ci fosse stata saremmo senz’altro un’altra cosa e un altro Paese. Non si sa se peggiore o migliore, senz’altro diverso. E a vedere la storia di Paesi vicini e lontani da noi non so se sarebbe stato migliore. Certo molte cose non funzionano e ci siamo persi in promesse assurde, paure instillate, lavori in fuga e malessere su molti fronti. Ma… Se non ci fosse stata quella data noi non avremo la libertà, se lo vogliamo e sembra che non lo vogliamo, di rialzarci e lottare per quello in cui crediamo e speriamo. Per avviarci verso un futuro come hanno fatto i nostri padri e nonni da quella data fatidica: 25 aprile 1945.

Aprile 1945 - D. Buzzati)
Ecco, la guerra è finita.
Si è fatto silenzio sull’Europa.
E sui mari intorno ricominciano di notte a navigare i lumi.
Dal letto dove sono disteso posso finalmente guardare le stelle.
Come siamo felici.
A metà del pranzo la mamma si è messa improvvisamente a piangere per la gioia,
nessuno era più capace di andare avanti a parlare.
Che da stasera la gente ricominci a essere buona?
Spari di gioia per le vie, finestre accese a sterminio,
tutti sono diventati pazzi, ridono, si abbracciano,
i più duri tipi dicono strane parole dimenticate.

Felicità su tutto il mondo è pace!
Infatti quante cose orribili passate per sempre.
Non udremo più misteriosi schianti nella notte
che gelano il sangue e al rombo ansimante dei motori
le case non saranno mai più cosi ‘ immobili e nere.
Non arriveranno più piccoli biglietti colorati con sentenze fatali,
Non più al davanzale per ore, mesi, anni, aspettando lui che ritorni.
Non più le Moire lanciate sul mondo a prendere uno
qua uno là senza preavviso, e sentirle perennemente nell'aria,
notte e dì, capricciose tiranne.
Non più, non più, ecco tutto;
Dio come siamo felici

(25 Aprile 1945 - Pietro Calamandrei)
Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.


(25 Aprile - Giuseppe Bartali)
L’importante è non rompere lo stelo
della ginestra che protende
oltre la siepe dei giorni il suo fiore
C’é un fremito antico in noi
che credemmo nella voce del cuore
piantando alberi della libertà
sulle pietre arse e sulle croci
Oggi non osiamo alzare bandiere
alziamo solo stinti medaglieri
ricamati di timide stelle dorate
come il pudore delle primule:
noi che viviamo ancora di leggende
incise sulla pelle umiliata
dalla vigliaccheria degli immemori
Quando fummo nel sole
e la giovinezza fioriva
come il seme nella zolla
sfidammo cantando l’infinito
con un senso dell’Eterno
e con mani colme di storia
consapevoli del prezzo pagato
Sentivamo il domani sulle ferite
e un sogno impalpabile di pace
immenso come il profumo del pane
E sui monti che videro il nostro passo
colmo di lacrime e fatica
non resti dissecato
quel fiore che si nutrì di sangue
e di rugiada in un aprile stupendo
quando il mondo trattenne il respiro
davanti al vento della libertà
portato dai figli della Resistenza.

(Ad Un Partigiano Caduto - Giuseppe Bartali)
la strada che conduce
a quei giorni lontani di smeraldo
dove sostammo come creduli ragazzi
a creare coi sogni nelle vene
fantasie di speranze e di parole
fra pugni di “canaglie in armi”
Forse potrei dimenticare il giogo
che mi lega all’arco dei rimpianti
se soltanto le voci dei compagni
tornassero a cantare
come quando la vita dilagava
e tu portavi alla gioia di tutti
il tuo sorriso di fanciullo
e la forza serena dei tuoi occhi
Ma anche se il tempo non ricama
che fili d’ombra sulla memoria
e il tormento di quel assurdo giorno
quando attoniti restammo
davanti alla pietà della tua forca
è pur sempre l’ora della tua lotta
del tuo caldo vento di libertà
immenso come grembi di colombe
in volo fra fiori d’acquadiluna
Tu solo amico adesso
puoi scegliere i ritorni
e dirci ancora
col battito delle tue ali
le bellezze della vita
e le dolci innocenze della morte.


(Avevo Due Paure - Giuseppe Colzani)
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile

(di Giuseppe Colzani)
Una volta che avevo diciassette anni ed ero quasi a forza partigiano
trovammo nel perlustrare una cantina due fascisti
Senza le armi son come scatole svuotate
e a noi due morti in più portavan niente
Così li aiutammo a sparire a calcinculo
Ma poi anni dopo uno lo incontrai che aveva una bambina
e mi guardò e mi disse
Ti devo la mia vita e lei
E io pensai che se avesse vinto lui la guerra
non ci saremmo stati né io né i miei due figli.


(Per il 25 Aprile Festa della Liberazione - Francesco De Gregori)
Viva l’Italia
Viva l’Italia, l’Italia liberata,
l’Italia del valzer, l’Italia del caffè.

L’Italia derubata e colpita al cuore,
viva l’Italia, l’Italia che non muore.
Viva l’Italia, presa a tradimento,
l’Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l’Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l’Italia, l’Italia che non ha paura.
Viva l’Italia, l’Italia che è in mezzo al mare,
l’Italia dimenticata e l’Italia da dimenticare,
l’Italia metà giardino e metà galera,
viva l’Italia, l’Italia tutta intera.
Viva l’Italia, l’Italia che lavora,
l’Italia che si dispera, l’Italia che si innamora,
l’Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l’Italia, l’Italia sulla luna.
Viva l’Italia, l’Italia del 12 dicembre,
l’Italia con le bandiere, l’Italia nuda come sempre,
l’Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l’Italia, l’Italia che resiste.

(La Resistenza e la sua luce - Pier Paolo Pasolini)
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l’ Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce……

Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un’alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge.
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l’alba nascente fu una luce
fuori dall’eternità dello stile….
Nella storia la giustizia fu coscienza
d’una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.


(25 Aprile - Alfonso Gatto)
La chiusa angoscia delle notti, il pianto
delle mamme annerite sulla neve
accanto ai figli uccisi, l'ululato
nel vento, nelle tenebre, dei lupi
assediati con la propria strage,
la speranza che dentro ci svegliava
oltre l'orrore le parole udite
dalla bocca fermissima dei morti
"liberate l'Italia, Curiel vuole
essere avvolto nella sua bandiera":
tutto quel giorno ruppe nella vita
con la piena del sangue, nell'azzurro
il rosso palpitò come una gola.
E fummo vivi, insorti con il taglio
ridente della bocca, pieni gli occhi
piena la mano nel suo pugno: il cuore
d'improvviso ci apparve in mezzo al petto.

(Io non c’ero - Eufemia Griffo)
Così voglio ricordarvi
sorridenti al sole d’aprile
una stagione di fiori
addormentati tra la neve

Tra le mani una chitarra
dalle corde senza suoni
assopiti tra i rumori
di mille anni tutti uguali

Nascosti sotto terra
il cuore senza balzi
tra voci senza voci
e lacrime incolori

E così voglio ricordare
le parole che dicevi
nelle notti di un’estate
nei tuoi occhi tanti volti
di generazioni senza sogni


(Il 25 Aprile - Giuseppe Batoli)
L'importante è non rompere lo stelo
della ginestra che protende
oltre la siepe dei giorni il suo fiore
C'é un fremito antico in noi
che credemmo nella voce del cuore
piantando alberi della libertà
sulle pietre arse e sulle croci
Oggi non osiamo alzare bandiere
alziamo solo stinti medaglieri
ricamati di timide stelle dorate
come il pudore delle primule:
noi che viviamo ancora di leggende
incise sulla pelle umiliata
dalla vigliaccheria degli immemori
Quando fummo nel sole
e la giovinezza fioriva
come il seme nella zolla
sfidammo cantando l'infinito
con un senso dell'Eterno
e con mani colme di storia
consapevoli del prezzo pagato
Sentivamo il domani sulle ferite
e un sogno impalpabile di pace
immenso come il profumo del pane
E sui monti che videro il nostro passo
colmo di lacrime e fatica
non resti dissecato
quel fiore che si nutrì di sangue
e di rugiada in un aprile stupendo
quando il mondo trattenne il respiro
davanti al vento della libertà
portato dai figli della Resistenza.

(La nonna e i tedeschi - Share and Enjoy)
Volete mangiare?
Prendete quello che volete.
Io non vi darò niente.
Cosa cercate? Vi prego
Questa stanza non l’aprite!
I miei bambini dormono lì…
Cosa fai soldato?
Perché prendi in braccio mio figlio?
Cosa vuoi fargli?
Il tedesco mi guardò
Piangeva.
Mi mostrò la foto di un bambino.
Biondo e riccio.
Bello
Sembrava il mio.


(25 aprile : Liberazione - Vera Barbini)
Ilare pe’ l’Italia è
giunto il dì de la libertà
tra l’esultanza del popolo
e il sacrificio di tanti cittadini.
Forte il valor de la
Resistenza, di gioia e
dolor la fine de la guerra,
di sangue il suol toccato
dai nostri eroi, d’amor
patrio la lotta de le
città contro lo straniero.
Di grandi gesta ancor parla
la storia ai posteri,
racconta la vita nel pianto
dei nostri anziani,
l’emozioni dei nostri bambini,
una pagina de cultura
pe’ i nostri studenti.
Liberazione, il tuo nome
grata parola nel cuor
d’ogni italiano, che è
or è nato , che or ricorda,
che or commosso dice:
quel giorno un ricordo
va ai miei genitori, nei
loro occhi sventolò il tricolore.

(Uomo del Mio Tempo - Salvatore Quasimodo)
Sei ancora quello della pietra e della fionda;
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t’ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
“;Andiamo ai campi!”. E quell’eco fredda, tenace
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.


(Alle fronde dei salici - Salvatore Quasimodo)
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

(La madre del partigiano - Gianni Rodari)
Sulla neve bianca bianca
c’è una macchia color vermiglio;
è il sangue, il sangue di mio figlio,
morto per la libertà.
Quando il sole la neve scioglie
un fiore rosso vedi spuntare:
o tu che passi, non lo strappare,
è il fiore della libertà.
Quando scesero i partigiani
a liberare le nostre case,
sui monti azzurri mio figlio rimase
a far la guardia alla libertà.


(25 aprile - Italo Calvino)
Forse non farò
cose importanti,
ma la storia
è fatta di piccoli gesti anonimi,
forse domani morirò,
magari prima
di quel tedesco,
ma tutte le cose che farò
prima di morire
e la mia morte stessa
saranno pezzetti di storia,
e tutti i pensieri
che sto facendo adesso
influiscono
sulla mia storia di domani,
sulla storia di domani
del genere umano.

1) L'unione di uno Stato è data da quanto ogni cittadino si senta parte di esso. Mai come in questo giorno ricordiamo che: l'unione fa la forza. Che questo 25 aprile rafforzi in tutti noi questa consapevolezza.

2) È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature. (Sandro Pertini)

3) Un popolo ha la libertà per cui è disposto a lottare. (Stephen Littleword)

4) Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L'indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. (Antonio Gramsci)

5) Oggi, in questa ricorrenza storica del 25 aprile, nel cuore di ognuno di noi un solo battito: "Uniti supereremo tutte le avversità!"

6) Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l'occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire. (Sandro Pertini)

7) La libertà non si festeggia, si difende.
8) Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo. (Primo Levi)

9) Dopo venti anni di regime e dopo cinque di guerra, eravamo ridiventati uomini con un volto solo e un’anima sola. Eravamo di nuovo completamente noi stessi. Ci sentivamo di nuovo uomini civili. Da oppressi eravamo ridiventati uomini liberi. Quel giorno, o amici, abbiamo vissuto una tra le esperienze più belle che all’uomo sia dato di provare: il miracolo della libertà (Norberto Bobbio)

10) Finché avete i nonni chiedete a loro cosa è stato il #25aprile. Nessun libro di storia potrà sostituirli. (ItsCetty, Twitter)

11)
I fascisti han capito,
se non son proprio tonti,
che siamo arrivati
alla resa dei conti!
Scendiamo giu’ dai monti
a colpi di fucile!
Evviva i Partigiani!
È festa d’Aprile!
(Canto Partigiano, inizi aprile 1945)

12) La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. (Pietro Calamandrei)

13) E pensò che forse un partigiano sarebbe stato come lui ritto sull’ultima collina, guardando la città e pensando lo stesso di lui e della sua notizia, la sera del giorno della sua morte. Ecco l’importante: che ne restasse sempre uno. Scattò il capo e acuì lo sguardo come a vedere più lontano e più profondo, la brama della città e la repugnanza delle colline l’afferrarono insieme e insieme lo squassarono, ma era come radicato per i piedi alle colline. – I’ll go on to the end. I’ll never give up. (Beppe Fenoglio, Il partigiano Johnny)

14)
Qui
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce
(Giuseppe Ungaretti, Per i morti della Resistenza)

15) D’accordo, farò come se aveste ragione voi, non rappresenterò i migliori partigiani, ma i peggiori possibili, metterò al centro del mio romanzo un reparto tutto composto di tipi un po’ storti. Ebbene: cosa cambia? Anche in chi si è gettato nella lotta senza un chiaro perché, ha agito un’elementare spinta di riscatto umano, una spinta che li ha resi centomila volte migliori di voi, che li ha fatti diventare forze storiche attive quali voi non potrete mai sognarvi di essere! (Italo Calvino)

16) E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade. (Oriana Fallaci)

17) La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratico-rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline. (Pier Paolo Pasolini)

18) Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra costituzione. (Piero Calamandrei) .

19) 25 Aprile. Una data che è parte essenziale della nostra storia: è anche per questo che oggi possiamo sentirci liberi. Una certa Resistenza non è mai finita. (Enzo Biagi)

20) Oggi la nuova resistenza in che cosa consiste. Ecco l’appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato; di difendere la Repubblica e la democrazia. E cioè, oggi ci vuole due qualità a mio avviso cari amici: l’onestà e il coraggio. L’onestà… l’onestà… l’onestà. […] E quindi l’appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto: la politica deve essere fatta con le mani pulite. Se c’è qualche scandalo. Se c’è qualcuno che da’ scandalo; se c’è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi, deve essere denunciato! (Sandro Pertini)

21) Il 25 aprile è la Festa della Liberazione d’Italia, un italiano veramente libero è colui che vive, lavora, ama la propria terra. Lo stato in nessun modo non dovrebbe ostacolare questa sua sacrosanta libertà di uomo italiano. Siamo sicuri che questo accada? (Stephen Littleword)

22)
Avevo Due Paure
La prima era quella di uccidere
La seconda era quella di morire
Avevo diciassette anni
Poi venne la notte del silenzio
In quel buio si scambiarono le vite
Incollati alle barricate alcuni di noi morivano d’attesa
Incollati alle barricate alcuni di noi vivevano d’attesa
Poi spuntò l’alba
Ed era il 25 Aprile
(Giuseppe Colzani)

23) Sulla Resistenza ormai sono state dette e scritte così tante parole e si sono viste così tante immagini che il rischio più preoccupante è l’oblio pianificato. E in Italia sono in troppi quelli che preferiscono dimenticare (non solo la Resistenza e i partigiani). O uno, per volontà e motivazioni personali, sa orientarsi nel labirinto di memorie, di interpretazioni storiografiche e di polemiche politiche, oppure forse è più utile prendere uno zaino e infilarsi un paio di scarponi. Per ricordare bisogna camminare. (Diego Marani)

24) Non festa della libertà, come un’illusione comoda. Ma festa della liberazione, come dono ricevuto ieri e da costruire ogni giorno. (Don Dino Pirri, Twitter)

25) Abbiate rispetto per il passato, da giovane è stato un futuro anche lui. (Comeprincipe, Twitter)

26) Puoi non festeggiare il 25 Aprile, ma è un lusso che puoi permetterti grazie a quegli uomini che si sacrificarono anche per te il 25 Aprile. (Diavolo, Twitter)

27) C'è chi ha dimenticato che il 25 aprile dei nostri padri e nonni era il dividere il poco che avevano con chi non aveva neanche quello. (AlexSetolosi, Twitter)

28) Siamo quelli nati in una società libera grazie a persone che hanno dato la vita perché ciò avvenisse. (alemarsia, Twitter)

29) Oggi, 25 aprile, ci sono ancora nemici da affrontare. La mancanza di memoria e l’assenza di verità (IdeeXscrittori, Twitter)
Frasi divertenti
L'unica cosa che le nuove generazioni possono liberare è il divano, perché la mamma deve passare l'aspirapolvere. (pellescura, Twitter)

Io accorperei 25 aprile e 1 maggio e festeggerei la festa della liberazione dal lavoro. (arcobalengo, Twitter)

Tutti partigiani, con il coraggio degli altri. (pellescura, Twitter)

Anche se abbiamo deluso le aspettative dei partigiani, Buon 25 Aprile! (FranAltomare, Twitter)

Precisazione per i più giovani: la Resistenza non ha niente a che vedere con la giornata mondiale degli elettricisti. (Comeprincipe, Twitter)

Gli unici valori della resistenza che ci sono rimasti si misurano in ohm. (rattodisabina, Twitter)

Io obbligherei tutti quelli che non vogliono festeggiarlo ad andare a lavoro. Diventerebbero partigiani. (Diavolo, Twitter)

È tutto merito dei nostri nonni che hanno combattuto per la patria se ora sono libero di fare quello che vuole la mia fidanzata. (Zziagenio78, Twitter)

Oggi i pastori di pecore festeggiano il 25 aprile cantando Bela Ciao. (diodeglizilla, Twitter)

Oggi saluterete le ragazze dicendo non "ciao bella", ma "bella ciao". (Iddio, Twitter)

Dato un corpo elettorale sottoposto a tensioni politiche, la sua capacità di opporsi alle correnti fasciste è detta Resistenza. (Iddio, Twitter)

Come spiegare il 25 Aprile? Fosse stato il 24, avresti avuto qualche amico in più. Fosse stato il 26, forse non saresti qui a leggere questo commento. (Diavolo, Twitter)

Le polemiche sul 25 Aprile dimostrano che la libertà di espressione, in mancanza di cervello, è l'arma più pericolosa che ci sia. (m4gny, Twitter)

(Il materiale arriva da questo sito)
(Se volete ascoltare delle canzoni inerenti all’argomento andate qui)
M. Nove

La Voce della polvere – Foglio e/o striscia con uscita “ballerina”…
Pezzi di storie, articoli sfiziosi e pensieri senza il fine di imporsi a niente e a nessuno. Senza “se” e “ma”…



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