Auguri
a tutti i papà, di qualsiasi coppia di “fatto”, auguri. Una figura un po’
trascurata e bistrata, tutti si ricordano della mamma e dei nonni. Entità
dimenticata e abbandonata, tra le pieghe di una società che la rilegata a
essere solo un consumatore di tutto. Essere colpevolizzato e senza alibi, in
una società maschilista dal maschilismo da difendere e dimostrare. Una figura
così così… astratta. Picasso ha reso il cubismo un’arte con le sue modelle
quando il cubismo è nato con il maschio e di conseguenza con i papà. In ogni
caso ben venga questa festa a ricordare che esistono anche i padri. Non parlo
dei padri padrone, che sono solo padroni, dei papà amici dei figli, con il
risultato di non essere né l’uno e figurarsi l’altro, e dei papà presenti e
assenti, tanto saranno sempre assenti. Nel mio piccolo d’esser un papà credo,
anche se l’ho capito fuori tempo massimo, che un padre deve dare l’esempio
tutti i giorni e senza pensare che lo debba fare. O si fa casino…
Insegnamenti, discussioni, presenze, interventi sono e devono essere un aiuto
ai nostri veri gesti giornalieri. Senza imporre. Forse sbaglio e in un giorno
di festa è meglio non recriminare. I danni si vedranno nel futuro e poi
dipende dalla fortuna se riuscire a porre rimedio. Auguri ancora. A proposito,
non era per polemica che scrivo sto post ma per un piccolo mistero inerente a
questa festa. Un mistero dimenticato ma rimosso alla vista di un eventuale
regalo per la festa del papà. Un regalo che avevo fatto a mio padre quando
ero un bambino. Un brandy o acquavite, come preferite, di una certa marca,
non ne faccio pubblicità, che allora, anni e anni fa, era il regalo per i
papà. Non chiedetemi il perché. Questo brandy lo regalai e… il ricordo di
quella bottiglia si vago. Nessun la bevve e nessuno la vide più in casa. Che
fine aveva fatto? Dopo accurate indagini sono al punto di partenza, non si sa
che fine abbia fatto la bottiglia. Di sicuro non è stata bevuta da nessuno,
compreso eventuali ospiti. Allora si offriva solamente caffè, tè e altri tipi
di liquori e/o amari. Brandy, cognac e whisky mai. In cantina, la casa è
ancora la stessa, non si trova da nessuna parte. L’avranno bevuta qualche
alieno? Non importa. Importa, forse, solo un pensiero, qualsiasi, da parte
dei figli. Che si accorgeranno dei padri quando questi non ci saranno
più.
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